Weil, Piccola cara. Lettera alle allieve
Insegnare offrendo agli studenti esempi di vita concreta, legati all’esperienza.
Il testo, curato e tradotto di Maria Concetta Sala, è pubblicato da Marietti offrendo al lettore uno spaccato interessante della pedagogia weiliana.
“Piccola cara – scrive la Curatrice nelle pagine introduttive – dischiude ulteriori spiragli sulla relazione pedagogica instaurata da un’insegnante d’eccezione, quale non potè non essere Simone Weil, e offre cospicue indicazioni su quel nesso indissolubile tra pensieri e pratica che la contraddistingue nel variegato panorama della filosofia del Novecento“.
Il testo è quanto mai prezioso per farsi consapevoli come l’insegnamento e l’insegnare consiste, per dirla con la Weil, “nel trasformare i significati“.
“Il volume – evidenzia Sala – che riunisce per la prima volta la corrispondenza weiliana diretta alle ex allieve sino ad ora disseminata in varie pubblicazioni, abbraccia un arco di tempo che va dal 1932-1933 l’anno di insegnamento a Auxerre, al mese di settembre del 1940, allorché ella si accingeva a lasciare Tolosa alla volta di Marsiglia da dove avrebbe raggiunto gli Stati Uniti insieme ai genitori“.
Nella città di Bourges Simone Weil propone alle allieve esempi di vita concreta, anche legati all’esperienza in fabbrica e alle riflessioni di operaie nei diversi reparti in cui le era capitato di lavorare.
Simone Weil, Piccola cara. Lettera alle allieve, a cura di Maria Concetta Sala, Bologna, Marietti, 2021, pp. 90, € 17,00.